Trenta volte il diametro terrestre

trentavolteildiametroterrestre

Il cobalto del cielo è attraversato da un aeroplanino di carta. A tratti mi raggiungono gli schizzi dell’innaffiatoio automatico. In sottofondo, un placido russare.
I ricordi felici dell’infanzia sono rifugi per tutta la vita. Per questo visito ancora nella memoria certi pomeriggi assolati quando, in fuga dalle prediche materne, con furia d’attrazione quasi gravitazionale mi tuffavo nel Mare della Tranquillità, a portata di un centinaio di metri da casa. Allora mi sdraiavo sull’erba, socchiudevo gli occhi e distendevo il mio corpo. Sopra di me, il blu senza confini. Sotto di me, i muschi odorosi, gli incessanti formicolii, il profumo di aghifoglie gravide di rugiada.
Mi trovavo nel giardino degli Ockels. Continua a leggere

Sole accecante

Theoppositeofsex2

“A penzolare appesi con un cappio al collo nel cesso della scuola ci si fa veramente una figura di merda”.
Lo ammetto, questo è stato il mio primo pensiero quando ho visto quella ragazza. La conoscevo di vista, sapevo che si chiamava Elisa e che l’avevano presa di mira quelli di terza. Lei era in prima liceo, mingherlina, nella classe accanto alla mia. E adesso che dondola inerte, la corda stretta al collo, puntellata sulla finestra, occhi bassi e lingua di fuori, sembra essersi allungata. È cresciuta tutta d’un colpo. Continua a leggere